Un webinar promosso da Confindustria Trento per supportare le imprese nella transizione

Un webinar organizzato da Confindustria Trento con il supporto e il contributo di Linfa, si è svolto il 14 febbraio presso Palazzo Stella, un’occasione di incontro con le imprese associate per affrontare le novità introdotte dalla recente direttiva europea entrata in vigore il 5 gennaio, la Corporate Sustainability Reporting Directive (CSRD) e i possibili impatti per le PMI.

Alessandro Santini, vicedirettore di Confindustria Trento, ha evidenziato la grande attenzione posta alla transizione sostenibile, con la redazione del Report di sostenibilità 2019 e la realizzazione, non ancora conclusa, del progetto Duemilatrentino – Futuro presente per l’elaborazione di una visione condivisa sul futuro del Trentino, nel quale Confindustria mira ad essere attore di un cambiamento positivo e contributore di sistemi operativi utili alla crescita sostenibile imprese. Come sottolineato da Mario Pelanda, responsabile di Assoservizi, la scelta non è se intraprendere un percorso di sostenibilità, ma quando: e il territorio trentino è luogo ideale e predisposto a cogliere prima di altri l’esigenza di questa transizione. Da qui l’impegno nel fornire alle aziende associate tutto il supporto necessario, con la collaborazione di Linfa, per la costruzione di opportunità di formazione pensate per intercettare le diverse esigenze per essere in grado di affrontare le sfide poste dalla sostenibilità.

CSRD tra passato, presente e futuro

L’evoluzione normativa è stata illustrata da Laura Ricci, Senior Sustainability Manager di Linfa, con un focus in primis sugli aspetti di miglioramento e cambiamento che la CSRD comporta:

  1. L’estensione della platea di aziende che dovranno redigere la dichiarazione non finanziaria.
  2. L’obbligo di rendicontare secondo gli European Sustainability Reporting Standards (ESRS), che saranno armonizzati con gli standards GRI (Global Reporting Initiative). Gli indicatori che le imprese sono tenute a divulgare devono indicare in che misura le loro attività sono ecosostenibili in base alla Tassonomia europea sugli investimenti. Per le PMI saranno realizzati degli standard specifici in modo da applicare un regime semplificato in base alle dimensioni.
  3. L’inserimento della doppia materialità, che consideri gli impatti generati internamente ed esternamente all’azienda.
  4. L’obbligo di validazione da parte terza.
  5. L’obbligo di digitalizzazione del Bilancio per la creazione di un database europeo.
  6. Sanzioni minime per le organizzazioni che violano le disposizioni.

Inoltre, tenendo presente che la CSRD vuole rappresentare una guida e non intende colpire le PMI in modo sproporzionato, evitando oneri amministrativi eccessivi, sono evidenziati gli impatti sulle PMI, sulla catena del valore, sui fornitori:

  1. Sempre maggiore richiesta da parte degli istituti di credito di informazioni sulle prestazioni ESG per l’ottenimento di prestiti a tassi agevolati.
  2. Maggior necessità da parte delle aziende di grandi dimensioni di raccogliere informazioni sulla sostenibilità, fattore che potrebbe diventare un criterio per la scelta dei fornitori. Le imprese obbligate all’Informativa di Sostenibilità devono rendicontare alcuni indicatori di sostenibilità relativi alla loro value chain. Pertanto, alle PMI non quotate e alle microimprese che operano come fornitori/produttori, può essere richiesto di fornire e condividere informazioni relative a specifici indicatori di sostenibilità.
  3. L’obbligo per le PMI quotate e gli enti creditizi piccoli e non complessi di redigere l’Informativa sulla sostenibilità dall’esercizio finanziario 01/01/2026.
  4. Le PMI non rientranti nell’ambito di applicazione della direttiva potranno scegliere su base volontaria i principi e standards proporzionati definiti per le PMI quotate.
L’impegno per la sostenibilità di Levico Acque

L’incontro ha visto l’intervento di Mauro Franzoni, presidente di Levico Acque, azienda che rappresenta sicuramente un best practice non solo del tessuto trentino ma nazionale. Partiti con la consapevolezza di utilizzare un bene pubblico per un business privato, nel 2013 nasce il loro primo manifesto “Sostenibile leggerezza”, che rappresenta i valori della qualità, del rispetto e della trasparenza, creando valore non solo economico, ma anche sociale ed ambientale. Nel 2014 diventano la prima azienda del settore certificata B-neutral, compensando al 100% le emissioni di CO2; dopo il calcolo LCA della CO2 su tutto il ciclo di vita dal 2019 sono diventati climate positive, ovvero non limitarsi a ridurre a zero le proprie emissioni, ma impegnarsi a rimuovere dall’atmosfera più CO2 di quanta effettivamente prodotta: il 110%. Infine, nel 2020 Levico Acque è diventata la prima Società Benefit del settore delle acque minerali.

Conclude con un importante messaggio alle imprese trentine:

“Il cambiamento culturale è un’impresa: le aziende sono un luogo sociale straordinario, unico, dove il vertice può fare cose che non possono essere fatte in nessun altro ambito sociale. Questo cambiamento è nelle nostre possibilità, deve essere nei nostri pensieri, è un’occasione dopo due secoli di conflitti sociali, predazione industriale di tante risorse, abbiamo gli strumenti e le possibilità di cambiare in bene. Trentino luogo favorito per questo, abbiamo aziende sane che possono fare la loro parte.”

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