La sostenibilità nasce da dentro
Venerdì 22 novembre, presso l’ITAS Forum di Trento, si è svolto SKILLON – Innovare per crescere, una giornata dedicata a tematiche attuali con uno sguardo su cambiamento, futuro e innovazione.
L’evento ha visto Linfa Consulting come protagonista di un interessante talk sul tema del “positive influencer” all’interno delle organizzazioni, ovvero quel professionista capace di attivare e stimolare cambiamenti con un impatto positivo in azienda.
Uno degli esempi più calzanti oggi presenti in azienda è il manager della sostenibilità propulsore di progetti, strumenti di misurazione dell’impatto, supporto strategico per la governance aziendale per l’integrazione dei fattori ESG (Environmental, Social and Governance) e delle performance di sostenibilità in azienda.
Insieme si è ragionato su come le aziende siano un organismo vivente, in continua trasformazione e crescita in cui c’è un processo di nascita, formazione e rigenerazione. Da una semantica mutata dalla biodiversità viene facile pensare come le aziende, in qualità di organizzazioni complesse, si debbano occupare per esempio della work balance, della diversità e inclusione, della misurazione degli impatti per contrastare il cambiamento, dell’ascolto degli stakeholder e della individuazione delle questioni rilevanti in azienda. Per accelerare il cambiamento le aziende hanno dunque bisogni di figure loro alleate.
Ed è per questo motivo che Linfa Consulting ha voluto portare l’attenzione, provocatoriamente, sul ruolo del “positive influencer”, figura competente che ha il fine di preparare e condividere una nuova visione aziendale, sbloccare idee, ricombinare le competenze e accelerare il cambiamento per rafforzare il successo aziendale ed integrare l’innovazione sociale ed ambientale.
Proprio dalla necessità di generare queste sinergie dall’interno e muoversi verso una transizione positiva dal punto di vista sociale, ambientale e di governance, stanno nascendo negli ultimi anni competenze e nuovi profili professionali legati alla pianificazione, alla gestione di iniziative, progetti e rendicontazione della sostenibilità.
È ampio l’interesse verso la sostenibilità all’interno della pianificazione strategica spinta che viene direttamente dalla governance. La ricerca “Sostenibilità e innovazione: dalla visione all’azione” condotta da Maria Cristina Zaccone e Matteo Pedrini di Impronta Etica e Sustainability Makers, mostra come più della metà delle aziende intervistate (oltre 100 tra piccole, medie e grandi) presentino una unità organizzativa di sostenibilità al proprio interno riportando, nella maggior parte dei casi, alla direzione generale.
È questa spinta e questa integrazione che porta le aziende a contribuire al cambiamento partendo dalla modifica di assetti e strutture interne, dando spazio a idee e proposte e modificando abitudini e processi ormai superati dando spazio alla novità e all’innovazione.
All’interno di questo scenario si inserisce la figura del manager della sostenibilità o degli Esg, sempre più presente, non solo nelle grandi aziende ma anche in quelle medio-piccole. A questa figura è volta la UNI PDR. 109 – 2021, prassi di riferimento che definisce i requisiti relativi all’attività professionale del Sustainability Manager e Sustainability Practitioner ossia del professionista che svolge attività di gestione a livello manageriale della sostenibilità in azienda e della responsabilità sociale d’impresa e professionista che sviluppa e gestisce a livello operativo la sostenibilità.
Affianco a questo professionista, proprio per la necessità e voglia di innovare dall’interno e portare il cambiamento, stanno nascendo nuove figure che si occupano unicamente di diversità ed inclusione, economia circolare, impatti, stakeholder e benessere.
Quindi chi sono i “positive influencer”? Tutti coloro che svolgono all’interno nel contesto organizzativo un ruolo pro-attivo e rispondere ai nuovi bisogni di sostenibilità riferiti a persone, ambiente e risorse naturali e governance.