La fotografia che emerge dalla “Ricerca nazionale sulle Società Benefit 2025” è quella di un gruppo di aziende che si confermano redditizie e in espansione
Secondo la Ricerca Nazionale sulle Società Benefit 2025, condotta da Nativa e Intesa Sanpaolo in collaborazione con InfoCamere, Università di Padova, Camera di Commercio di Brindisi-Taranto e Assobenefit, le aziende con finalità di beneficio comune continuano a crescere, confermandosi come un modello imprenditoriale capace di coniugare performance economiche e impatto sociale.
Oggi le Società Benefit rappresentano ancora una nicchia rispetto al totale delle imprese italiane (1,57×1000), ma il trend di crescita è in continua accelerazione dal 2016, anno di introduzione della legge italiana che ne ha regolamentato lo status giuridico.
Obiettivi della Ricerca Nazionale sulle Società Benefit
La Ricerca nazionale 2025 ha l’obiettivo di studiare il fenomeno delle Società Benefit ad oggi e monitorare la sua evoluzione futura, effettuando confronti mirati rispetto al mondo delle aziende non benefit. La Ricerca è suddivisa in 2 parti:
- Parte 1: presenta la distribuzione regionale al dicembre 2024 delle Società Benefit; analizza inoltre l’evoluzione economico-finanziaria 2021-2023 dell’universo Benefit, confrontandole con un campione di aziende non-benefit omogeneo per settore e dimensione, e l’andamento del numero degli addetti e della composizione dei board.
- Parte 2: attraverso una survey quantitativa su Benefit e non, esamina le finalità specifiche di beneficio comune, l’impatto su cui si sono impegnate a livello statutario e le principali barriere all’adozione del modello. Questa parte verrà pubblicata nel secondo semestre 2025.
I risultati della Ricerca
Dalla ricerca emerge quanto il panorama delle Società Benefit italiane sia caratterizzato da dinamicità, internazionalizzazione e una costante crescita. Le aziende con finalità di beneficio comune raggiungono quota 4.593 a fine 2024 (+ 26,9% rispetto al 2023), con oltre 217 mila addetti e una produzione annua di circa 62 miliardi di euro (pari al 2,2% della produzione totale delle società registrate in Italia).


Stando ai dati, le Società Benefit, concentrate soprattutto nel nord Italia (64,9%), riconoscono maggiormente il valore del capitale umano – il costo del lavoro medio per addetto è di 41.000 euro nell’universo Benefit contro 38.000 nelle non-benefit, ridistribuendo dunque di più la ricchezza tra i lavoratori.


Le Società Benefit mostrano una dinamica migliore in termini di crescita del fatturato con un incremento cumulato tra il 2021 e il 2023 in termini mediani del 26%, e un divario netto rispetto al campione di confronto delle non-benefit, in cui la crescita si attesta invece al +15%. L’analisi indica inoltre un management più ricco di diversità per le Società Benefit, con i board che presentano profili più inclusivi in termini di presenza di donne (il 48% nelle Benefit vs il 38% nelle non-benefit) e di giovani under 40 (il 27,9% delle Benefit ha almeno un under 40 nel board, contro il 20,0% delle non benefit).


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