Un approfondimento sulle importanti novità che saranno introdotte per un nuovo modello di reporting della sostenibilità

I GRI standards sono un set di indicatori elaborati dall’organizzazione internazionale Global Reporting Initiative (GRI) e rappresentano il framework comune per una rendicontazione non finanziaria degli impatti economici, ambientali e sociali di aziende ed organizzazioni, il più utilizzato a livello globale.

Si è concluso il processo di consultazione degli stakeholders a livello internazionale, avviato nel 2019, per una revisione di questi standards. L’aggiornamento risulta in linea con un altro fondamentale cambio di rotta per la rendicontazione non finanziaria di aziende ed organizzazioni, la Corporate Sustainability Reporting Directive, la Direttiva europea del 21 aprile 2021 che dovrà essere recepita dagli Stati membri entro il 1° dicembre 2022 ed amplia il raggio di realtà soggette a redigere una rendicontazione non finanziaria introducendo  requisiti più stringenti di trasparenza. In sintesi, la direttiva mira a:

  1. Estendere le aziende soggette all’obbligo di reporting, includendo tutte le grandi imprese, le banche ed assicurazioni (quotate e non) e tutte le società quotate anche di medie e piccole dimensioni
  2. Asseverare le informazioni riportate nel documento di rendicontazione
  3. Rendicontare in osservanza degli standard europei obbligatori
  4. Assicurare che le informazioni siano pubblicate nella Relazione sulla gestione e rese fruibili in formato digitale

I nuovi Universal Standards, che sostituiscono i precedenti del 2016, entreranno in vigore da gennaio 2023.

Le principali novità GRI 2021
  • Aggiornamento degli Standard Universali: GRI 1 (Foundation 2021, ex GRI 101), GRI 2 (General Disclosures 2021, ex GRI 102) e GRI 3 (Material Topics 2021, ex GRI 103) rendendoli più completi per una rendicontazione di maggior profondità. In particolare, l’analisi di materialità assume un maggior rilievo, richiedendo ad aziende ed organizzazioni di esplicitare come i temi materiali vengono determinati e gestiti.
  • Introduzione di Sector Standard: per una maggior precisione e coerenza della rendicontazione ogni organizzazione dovrà fare riferimento ad un set di indicatori specifici per il settore di appartenenza. Sono in fase di sviluppo gli standard specifici per 40 settori e, attualmente, sono stati pubblicati quelli relativi ad Oil&Gas (GRI 11), Settore carbonifero (GRI 12) e Agricoltura, acquacoltura e pesca (GRI 13).
  • Scomparsa della distinzione tra livello di rendicontazione Core (base) e Comprehensive (avanzata): dal 2023 aziende ed organizzazioni che intraprenderanno un percorso di reporting di sostenibilità in conformità ai GRI Standards dovranno fare riferimento solamente all’ex opzione Comprehensive, indicando eventualmente le motivazioni che non hanno consentito la rendicontazione di alcuni indicatori.
  • Maggior attenzione ai temi della due diligence, come espresso nelle linee guida sulla due diligence per una condotta aziendale responsabile dell’OCSE, del rispetto dei diritti umani e della Diversity & Inclusion.

La revisione dei GRI e la spinta che da tempo la Commissione Europea sta portando avanti affinché strumenti quali il bilancio di sostenibilità siano maggiormente integrati con il business aziendale, dando una forte accelerazione all’integrazione tra strategia, pianificazione e trasparenza nei confronti degli stakeholder delle aziende e delle organizzazioni.

Un impegno che deve calarsi appieno nella Vision d’impresa per una crescita sostenibile perciò durevole e di successo.

Gli Standard GRI sono disponibili sul sito

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