Novità introdotte nel 2023

La certificazione ministeriale SQNPI (Sistema di Qualità Nazionale di Produzione Integrata) è uno standard di qualità volontario introdotto nel gennaio 2016 dal Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali con lo scopo di incentivare e valorizzare una produzione agronomica che utilizzi tecniche di difesa compatibili con l’ambiente, tutelando la salute di agricoltori e consumatori.

In particolare, lo standard fa riferimento ad un sistema di gestione, ad un marchio e ad una garanzia di qualità ministeriale di produzione integrata per la sostenibilità settoriale a 360 gradi.

Un esempio d’eccellenza di miglioramento qualitativo e sostenibile della produzione delle uve, unico sul territorio nazionale, è quello trentino: il Consorzio di Tutela Vini del Trentino, nato per salvaguardare e promuovere le denominazioni e le eccellenze del panorama vitivinicolo del territorio, nel 2022 ha portato a certificazione SQNPI 5.587 viticoltori, 16 cantine sociali e 25 private, con 404 campioni di uva/foglie analizzati.

Possono essere certificate tutte le tipologie colture e le diverse fasi di produzione: agricola, trasformazione, confezionamento e prodotto finito, sul quale si potrà apporre il marchio “Qualità sostenibile”.

Il termine ultimo di adesione al SQNPI è stato prorogato al 25 luglio 2023.

Il link per la presentazione della domanda è disponibile nel portale SIAN accedendo all’area riservata.

Cosa prevede il Sistema di Qualità Nazionale di Produzione Integrata?
  1. Linee Guida Nazionali di Produzione Integrata, definite annualmente dal Gruppo Difesa Integrata (GDI), volte alla definizione di specifici disciplinari regionali che indichino criteri, strategie e soluzioni per la difesa agronomica tenendo conto delle differenti caratteristiche climatiche e culturali dei territori e nell’ottica di un minor impatto verso l’uomo e l’ambiente, consentendo di ottenere produzioni economicamente sostenibili.
  2. Disciplinari di Produzione Integrata Regionali redatti conformemente alle linee guida nazionali ed implementazione di sistemi che garantiscano la rintracciabilità del prodotto lungo tutta la supply chain.
  3. Doppio livello di controllo degli operatori aderenti per verificare l’applicazione dei disciplinari: autocontrollo interno (controllo documentale e verifiche in campo) e verifica di conformità da parte di Organismi di Controllo (ODC) accreditati dal MIPAAF.
Quali le principali novità introdotte per la campagna 2023?

Il 13 maggio 2023 l’Organismo Tecnico Scientifico ha approvato la norma “SQNPI di Adesione, Gestione e Controllo Rev.12 del 2023” e le Linee Guida Nazionali di Produzione Integrata 2023, suddivise nelle due sezioni di difesa integrata e tecniche agronomiche.

Rispetto alla precedente versione, la campagna 2023 si caratterizza per diverse novità. Nel 2022 lo standard era stato integrato con criteri aggiuntivi facoltativi di tipo ambientale ed etico-sociale relativi alla fase di post raccolta, un impegno che quest’anno diventa obbligatorio. In particolare, gli operatori che vogliono ottenere il marchio SQNPI sono tenuti a:

  1. Monitorare e gestire la produzione dei reflui dell’impianto di trasformazione e/o conservazione e/o condizionamento.
  2. Monitorare e gestire gli scarti ed i sottoprodotti della lavorazione.
  3. Registrare il consumo di acqua dolce prelevata da corpo idrico superficiale o di falda ed utilizzata nell’impianto di trasformazione e/o condizionamento.
  4. Predisporre un piano triennale di miglioramento della gestione della risorsa idrica.
  5. Monitorare il consumo di energia e predisporre un piano triennale di miglioramento della gestione delle risorse energetiche.
  6. Predisporre un piano triennale di intervento che miri ad adottare i contenitori più idonei, a ridurre gli imballaggi e a favorire la scelta di quelli riutilizzabili o prodotti con materiale riciclato.
  7. Redigere un elenco aggiornato dei lavoratori impiegati, ivi compresi i parasubordinati, con indicazione del tipo di contratto applicato, della provenienza del lavoratore, genere, età, durata del contratto, durata del rapporto di lavoro e turnover.
  8. Iscriversi alla rete del lavoro agricolo di qualità istituito presso l’INPS oppure dimostrare di essere in regola con il versamento dei contributi (DURC).
  9. Dimostrare di non aver riportato condanne amministrative o penali per violazioni della normativa in materia di lavoro e legislazione sociale.
  10. Effettuare la valutazione dei rischi tramite adozione del documento sulla valutazione dei rischi sul posto di lavoro (DVR) e monitoraggio degli infortuni sul posto di lavoro (adozione del registro degli infortuni).
  11. Predisporre un piano aziendale all’interno del quale prevedere le modalità e tempi di realizzazione degli impegni aziendali relativi alla formazione a tutto il personale sul tema della sicurezza sul lavoro e formazione sul tema della sostenibilità delle produzioni almeno al personale tecnico assunto a tempo indeterminato.
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