Un aggiornamento del sistema degli incentivi provinciali alle imprese, con un maggior focus sui criteri ESG
Dal 1° gennaio, dopo ventiquattro anni, la norma che disciplina la contribuzione pubblica – Legge 6/1999, subirà delle importanti modifiche in seguito all’approvazione dei nuovi criteri attuativi.
Qual è il focus della nuova Legge 6 e perché una riforma della precedente Legge?
La Legge provinciale 6 luglio 2023, n. 6 riguarda «interventi a sostegno del sistema economico trentino» con specifiche forme di contributo indirizzate a tutti i settori del sistema produttivo, fatta eccezione per l’agricoltura, la pesca e l’acquacoltura.
La riforma della precedente Legge 6/1999, che è stata oggetto di diverse modificazioni e adeguamenti, nasce dalla necessità di semplificare il testo normativo rendendolo efficiente e agile, nonché adeguare le normative alle esigenze del sistema economico con un occhio di riguardo all’innovazione, alla nuova imprenditorialità, alla sostenibilità e alla transizione energetica e digitale.
Attualmente la nuova Legge è un progress: alla progressiva approvazione dei nuovi criteri si chiudono i “vecchi” criteri corrispondenti, portando via via in archivio la Legge 6/1999.
Perché misure a sostegno di progetti indirizzati alla sostenibilità?
Consapevole che lo scenario nel quale gli operatori operano è profondamente cambiato negli ultimi anni, con la nuova Legge 6 la Provincia vuole sostenere le imprese trentine in una prospettiva di sviluppo sostenibile e di economia circolare. Nella disciplina della misura agevolativa “Aiuti per servizi di consulenza” sono state infatti introdotte iniziative ammissibili specifiche con focus sulla sostenibilità: si tratta dei «servizi di consulenza per favorire l’adozione di metodologie e strumenti necessari a misurare e rendicontare le performance di sostenibilità economica, sociale, ambientale, di governance e di maturità digitale delle imprese» di cui si approfondirà di seguito.
Le novità relative alla misura agevolativa “Aiuti per servizi di consulenza”
I beneficiari dell’intervento sono le piccole e medie imprese e, nel caso di servizi di consulenza in materia di tutela dell’ambiente e di energia, anche le grandi imprese.
Si tratta di una misura di incentivazione concessa in conto capitale, applicata alle spese ritenute ammissibili (minimo 40.000 euro e massimo 100.000 euro) e pari al 50% per le piccole imprese e 40% per le medie e grandi imprese.
La spesa ammissibile è valutata dal soggetto istruttore (A.P.I.A.E.) anche attraverso specifici parametri di congruità, quali il fatturato dell’impresa, il numero di addetti e il costo orario della consulenza.
Tra le tipologie di iniziative ammissibili rientrano i servizi di consulenza per favorire l’adozione di metodologie e strumenti necessari a misurare e rendicontare le performance di sostenibilità economica, sociale, ambientale, di governance e di maturità digitale delle imprese, con riferimento, ad esempio, a:
- redazione del Bilancio di Sostenibilità o di un Report di Sostenibilità;
- all’introduzione della qualifica di Società Benefit;
- all’introduzione del Modello organizzativo 231.
- il calcolo della Carbon e Water Footprint;
- allo strumento LCA per il calcolo dell’impronta ambientale;
- alla misurazione del proprio rating ESG;
Le domande sono esaminate secondo la procedura valutativa e ciascun soggetto può presentare una domanda all’anno, dal 1° gennaio al 31 dicembre; tuttavia, nella medesima domanda può essere richiesta l’agevolazione anche per più servizi di consulenza.
Nel sito della Provincia, nella scheda Servizio “Aiuti per servizi di consulenza”, sono pubblicati i fac-simile ovvero moduli, la documentazione e le informazioni necessarie alla rendicontazione delle spese.
Per saperne di più sulla misura agevolativa “Aiuti per servizi di consulenza” visita la pagina dedicata sul portale della Provincia
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